Le “Carte” di Mario Andreis

Vittorio Bolcato
Conservatore dell’Archivio accademico

Le “Carte “ di Mario Andreis (1893-1974) donate all’Archivio accademico finalmente possono essere consultate e studiate, almeno in un loro sezione, grazie alla disponibilità di Giovanni Pellizzari che ha curato il regesto della documentazione relativa ad un progetto di pubblicazione d'un’antologia di poesia dialettale veronese, che per varie cause non vide la luce. E le “carte”, ora a disposizione degli studiosi, raccontano con la copiosa corrispondenza l’entusiasmo e l’energia profusi dall’Andreis per questa utopica iniziativa editoriale.
Forse questa parte del fondo Andreis non rappresenta una gemma, ma sappiamo che anche la pietra più preziosa finché non prende luce non potrà rivelare la sua bellezza. E a indirizzare il fascio di luce su queste “carte” è stato l’amico Pellizzari che con attente osservazioni, puntuali precisazioni e opportune digressioni è riuscito a fare emergere i non pochi pregi e anche i punti deboli di questo fallito progetto editoriale.
Per inciso; un altro nostro accademico, il musicista Almerigo Girotto, fu affascinato dai versi dialettali veronesi perché in quegli stessi anni mise in musica due ballate e ben quattro suites per soprano e pianoforte anche se non è dato sapere se fosse stato coinvolto nel progetto dell’Andreis. Forse i contatti fra i due erano di natura “strumentale”, perché sembra che ci sia un legame parentale di Mario Andreis con i Maltarello, titolari della prestigiosa fabbrica vicentina di pianoforti.
Auspico che questi regesti troveranno, come meritano, attenti lettori: se ne è perciò deciso la pubblicazione nel nostro sito. Con l’auspicio che lo stesso curatore del regesto o altri possano in tempi ragionevoli completare l’esplorazione delle carte Andreis, e offrire al pubblico degli studiosi un compiuto inventario delle stesse.