Giacomo Zanella

zanellaCarlo SpazziMonumento di Giacomo Zanella in bianco di Carrara, inaugurato l’8 settembre 1893.

Il poeta vicentino Giacomo Zanella (Chiampo, Vicenza 1820 – Cavazzale, Vicenza 1888) fu ordinato sacerdote nel 1843, e subito dopo nominato professore di lettere italiane e filosofia al Seminario di Vicenza. Nel 1848 egli dette la sua adesione  alla causa nazionale, così che il governo austriaco lo costrinse nel 1853 ad abbandonare la cattedra che riebbe solo nel 1857. Insegnò poi nei licei di Venezia e di Vicenza (dove ebbe tra i suoi studenti Antonio Fogazzaro e fu preside a Padova, dove, nel 1866 fu nominato ordinario di letteratura italiana all'Università, cattedra che tenne fino al 1872. La sua opera poetica è estremamente significativa nel quadro della problematica sociale e religiosa della fine Ottocento, oscillando tra istanze positivistiche e neocattoliche, e fa di lui forse il massimo interprete nell'ambito della lirica di quella tendenza che consisteva nel non negare il progresso, ma dimostrare, piuttosto, che esso coincideva con una vera azione  cristiana.