La “percezione” delle righe tra storia e arte

Una lente di ingrandimento sulla storia davvero originale quella con cui l'accademica olimpica e storica dell'arte Giovanna Dalla Pozza Peruffo leggerà epoche e modalità di rappresentazione giovedì 20 febbraio alle 17.30, nell'Odeo del Teatro Olimpico: insieme a lei si parlerà infatti de "Le righe, simbolo di condanna e di esclusione sociale", alla scoperta di questo elemento figurativo nei secoli attraverso una ricerca iconografica che spazierà dal Medioevo all'età moderna.
Aperta da un saluto del presidente dell'Accademia, Gaetano Thiene, e introdotta dal presidente della Classe di Lettere e arti, Emilio Franzina, la relazione della studiosa prenderà spunto dal fatto che l'uomo, nell'osservare un'immagine, vi vede "veramente" solo ciò che conosce: la sua percezione di ciò che ha di fronte, infatti, è elaborata attraverso una serie di elementi legati al momento storico, al clima culturale e sociale, agli usi e alle tradizioni dell'ambiente in cui vive.
Un caso emblematico è appunto quello delle righe. Nel corso dei secoli, un capo di vestiario caratterizzato da questo motivo ha assunto le più diverse connotazioni, nella maggioranza dei casi negative, andando a "segnare" categorie indesiderate, da riconoscere ed emarginare, come quelle degli immorali e delle prostitute, dei malati nel corpo o nella mente e dei galeotti; ma anche gruppi considerati inferiori, come i saltimbanchi e i servi, fino a divenire marchio infame nella tragedia della Shoah.
Questo elemento figurativo, insomma, ha avuto nel tempo un percorso molto articolato e dai risvolti drammatici, mentre oggi, nella moda e nel design, sembra non essere altro che uno stimolante decoro con il quale gli stilisti personalizzano le proprie creazioni.
L'incontro è aperto al pubblico e a ingresso libero. Informazioni al numero 0444 324376.