La governance dei beni comuni globali

In un periodo in cui i nazionalismi e gli imperialismi si stanno fortemente riaffacciando sulla scena politica mondiale, diventa fondamentale interrogarsi sulla necessità di ricostruire un sistema di governance dei beni comuni globali: pace, salute, ambiente, democrazia.
Per discutere questi temi, l’Accademia Olimpica ha organizzato una conversazione dal titolo “Democrazia oltre gli Stati. Per una governance dei beni pubblici globali” con Anthony Pagden, docente di Storia e Scienza politica all’Università di Los Angeles, e Jan Zielonka, docente di Relazioni internazionali a Oxford e Venezia. L’incontro si terrà giovedì 14 dicembre alle 17 nell’Odeo del Teatro Olimpico, introdotto dal presidente dell’Accademia e storico dell’economia, Giovanni Luigi Fontana, e dal presidente della Classe accademica di Diritto economia e amministrazione Ilvo Diamanti, sociologo e politologo.
Pagden e Zielonka hanno recentemente pubblicato due importanti libri che, da prospettive diverse, arrivano alla medesima conclusione: una democrazia globale è possibile e oggi quanto mai necessaria, ma richiede un profondo ripensamento delle regole e delle istituzioni politiche internazionali.
In Oltre gli Stati, edito da Il Mulino, Pagden propone un’avvincente ricostruzione dell’idea di nazione, molto lontana dalle concezioni etniche che contraddistinguono il confronto attuale. Attraverso la rilettura di grandi autori italiani – Dante, Mazzini, Cattaneo, Spinelli, Einaudi – emerge un progetto di universalità federativa, che può prendere corpo grazie ad accordi fra città, nazioni e sistemi geo-politici più ampi, fino alla governance mondiale. In Democrazia miope, pubblicato da Laterza, Jan Zielonka mette in luce come la struttura dello stato-nazione risulti sfasata rispetto alla dimensione intergenerazionale e spaziale dei problemi attuali. La soluzione non sta tuttavia nel superamento dello stato, né nell’abbandono tout-court delle identità nazionali, bensì nel riconoscimento del ruolo politico di altri importanti attori che già operano in reti globali, come imprese e piattaforme tecnologiche, associazioni non governative, città e regioni. Solo un maggiore pluralismo istituzionale aiuterebbe perciò la produzione di beni comuni di cui il mondo ha oggi un bisogno vitale. Due libri importanti, capaci di indicare soluzioni possibili e realistiche a servizio di una politica migliore.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni scrivere a [email protected].