I veneti in Brasile e le grandi migrazioni

Guardare al passato per capire il presente e immaginare il futuro. Con questo punto di vista, basilare nella sua attività, l'Accademia Olimpica ha proposto un'intensa due giorni di studio dedicata al tema «I veneti in Brasile e la storia delle migrazioni internazionali (secoli XIX-XXI)». L'appuntamento si è svolto nel pomeriggio di venerdì 11 (nell'Odeo dell'Olimpico a Vicenza) e nell'intera giornata di sabato 12 novembre (nel Palazzo del Doglione di Marostica) e si è articolato, con la presenza di esperti di primissimo piano, fra un convegno di studi storici, una tavola rotonda su una tematica di forte attualità, la presentazione di un docufilm e una conferenza-spettacolo.

Il tema
Organizzato dall'Accademia con il patrocinio della Città di Marostica - Assessorato alla Cultura, la collaborazione dell'Istrevi (Istituto storico della Resistenza di Vicenza) per la parte didattica e il sostegno della Fondazione Banca Popolare di Marostica, l'evento si riallacciava virtualmente alla grande mostra fotografica I Veneti in Brasile nel centenario dell’emigrazione (1876-1976), allestita quarant'anni fa nella Basilica Palladiana, sempre per iniziativa della storica Istituzione vicentina. Si apriva, all'epoca, una vivace fase di studi sull'esodo rurale verso il più grande Paese del Sud America, dove oltre un milione di italiani - e tra questi 400mila veneti e 40mila vicentini - cercarono una nuova vita.
Oggi, alla luce delle grandi migrazioni attualmente in atto, le riflessioni su quell'esodo, sulle sue motivazioni, le sue caratteristiche e le sue conseguenze, si rivelano quanto mai significative e urgenti, soprattutto perché calate proprio in quel Veneto che da terra di partenze è diventato terra di arrivi.

La prima giornata: Vicenza, Odeo dell'Olimpico
Introdotti da Emilio Franzina, presidente della Classe di Lettere e arti dell'Accademia nonché tra i massimi studiosi della storia dell'emigrazione, i lavori si sono svolti nel pomeriggio di venerdì 11 nell'Odeo del Teatro Olimpico di Vicenza, dando spazio ai relatori Paola Corti, dell'Università di Torino, che ha tracciato un bilancio italiano delle migrazioni da un punto di vista storico e storiografico, e Casimira Grandi, dell'Università di Trento, che ha analizzato Il patrimonio immateriale nella memoria sociale delle donne venete in Brasile (secoli XIX-XX). Il tutto dopo un intervento introduttivo dello stesso Franzina.
Riflettori puntati sull'attualità, invece, grazie alla tavola rotonda dal titolo Migranti, immigrati e processi d'integrazione tra storia e attualità: un argomento complesso e delicato che è stato affrontato con grande lucidità di analisi dagli accademici Adriano Benedetti, diplomatico, Ilvo Diamanti, sociologo, Agostino Marchetto, già segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, e Telmo Pievani, filosofo ed epistemologo, con il coordinamento dello storico Paolo Vidali.

La seconda giornata: Marostica, Palazzo del Doglione ed ex chiesetta S. Marco
Appuntamento a Marostica per la seconda e conclusiva giornata della manifestazione dedicata alla grande migrazione italiana e veneta in Brasile, che nel Palazzo del Doglione ha visto avvicendarsi numerosi relatori, a partire da Alessandro Casellato e Stefania Portinari dell'Università di Venezia (Storie di famiglia tra il Veneto e il Brasile: un esperimento e un caso di studio italo-paulista). A seguire, proiezione di Dal Lanificio Rossi al Vale del Profondo: Galópolis, una “Nova Schio” nel Rio Grande do Sul, Docufilm LabOr - DISGGeA, a cura dell'accademico Giovanni Luigi Fontana e di Vania Merlotti Heredia, dell'Universidade de Caxias do Sul, con la partecipazione di Marco Appoggi, presidente dell'Ente Vicentini nel Mondo, e del giornalista Gian Antonio Stella, accademico olimpico.
Ancora emigrazione in Brasile protagonista con Gianpaolo Romanato dell'Università di Padova (Adolfo Rossi e l'emigrazione veneta a San Paolo) e con Angelo Trento dell'Università di Napoli – L'Orientale (L'immigrazione a San Paolo e la stampa italiana nel Brasile dei secoli XIX-XX). Nel pomeriggio, Luis Fernando Beneduzi, dell'Università di Venezia, ha parlato di Italianità e politica estera fascista nel Brasile meridionale: una lettura sulla guerra in Abissinia, mentre Catia Dal Molin e Maria Catarina Chitolina Zanini, entrambe dell'Universidade Federal de Santa Maria, hanno affrontato il tema "In nome della patria: l’agosto 1942”. Veneti e italiani nel sud del Brasile fra Estado Novo e seconda guerra mondiale. E ancora, con Giorgia Miazzo, interprete e formatrice linguistica, un interessante affondo didattico: Cantando in “talian”: lingua e cultura delle musiche venetobrasiliane in un progetto di glottodidattica ludica.
Alle 18, la manifestazione si è spostata nella ex chiesetta di S. Marco (in via San Marco, 7), per la conferenza-spettacolo Esuli, profughi, rifugiati e(in una parola)migranti, messa in scena da Emilio Franzina e dal gruppo musicale degli Hotel Rif: Sabrina Turri (voce), Mirco Maistro (fisarmonica), Paolo Bressan (fiati), Primo Fava (chitarra) e Lorenzo Pignattari (basso).

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