La basilica

Il restauro palladiano del salone gotico del Consiglio dei Cinquecento consiste in una loggia a due piani che avvolge l’edificio tutt’intorno e che fonda il suo leit motiv sulla ripetizione della serliana, (apertura a tre luci di cui le laterali, più piccole, sono architravate e quella centrale, più ampia, ad arco a tutto sesto). La struttura venne progettata nel 1546-49 ma fu terminata solo nel 1617. Negli anni tra il 1536 e il 1542 il Consiglio aveva chiamato a Vicenza, per una serie di consultazioni, architetti quali Jacopo Sansovino, Sebastiano Serlio, Michele Sanmicheli, e Giulio Romano ma non si era risolto ad alcuna decisione fino a che non ebbe un modello ligneo a scala naturale di una campata del progetto, presentato nel 1546 da Palladio e da Giovanni da Pedemuro; nuovi disegni, approvati nel 1548, furono poi tradotti in un modello definitivo nei primi mesi del 1547. I disegni del progetto appaiono nelle tavole dei I quattro libri dell'architettura e il fatto che la Basilica è l’unica opera di Palladio realizzata interamente in pietra costituisce una delle ragioni per cui la sua costruzione si protrasse per quasi settant’anni.