Incontro su Laura Lattes e l’ebraismo

Il ritratto di una donna colta, sensibile e riservata. Il racconto della sua drammatica fuga, condivisa con altre due donne di talento. Le loro voci da un passato remoto sulla carta, ma sempre di tragica attualità e mai ricordato a sufficienza perché non si dimentichi, perché non si ripetano gli stessi orrori.
Tutto questo in “Laura Lattes e l’ebraismo”, l’incontro che la Classe di Lettere e arti dell’Accademia Olimpica dedica alla scrittrice giovedì 28 marzo alle 17, nell’Odeo del Teatro Olimpico, coinvolgendo nell’analisi storica anche la pittrice e musicista Lina Cantoni e l’insegnante Marta Minerbi.
Nata a Venezia nel 1893, Laura Lattes fu insegnante al "Don Giuseppe Fogazzaro" di Vicenza, ma nel 1938, a causa delle leggi razziali, dovette lasciare l’istituto e si trasferì a Padova, dove insegnò agli studenti ebrei allontanati anch’essi dalle scuole. Le persecuzioni inaspritesi dopo l'8 settembre 1943 la costrinsero a nascondersi, cercando rifugio presso amici coraggiosi e infine a Venezia, in un istituto delle Suore Dorotee per giovani sordomute: e fu proprio qui che i destini della Lattes, della Cantoni e della Minerbi si incrociarono, fra il novembre del 1943 e l’aprile del 1944.
L’accademica Giovanna Dalla Pozza Peruffo accompagnerà il pubblico sulle tracce di Laura Lattes: tracce leggere e spesso difficili da leggere con precisione, vista la grande riservatezza della scrittrice, che solo di rado si apriva con gli amici più intimi e gli allievi più cari; ma al tempo stesso profonde, vivide e importanti per riflettere sulla violenza e la disumanità di una follia che travolse e spezzò milioni di vite.
Della sua clandestinità nel convento delle Dorotee di Venezia, vissuta con la Cantoni e la Minerbi, parlerà invece l’accademica Albarosa Ines Bassani, riportando gli eventi di quel periodo convulso, la quotidianità delle tre donne nascoste tra le suore e le ospiti dell’istituto, la continua paura di un’ispezione e, infine, la fuga che le salvò da un rastrellamento delle SS e dalla morte.
L’incontro, aperto da un saluto del presidente dell’Accademia Gaetano Thiene e moderato da Emilio Franzina, presidente della Classe di Lettere e arti, sarà chiuso dall’esecuzione in prima assoluta di “Quattro poemetti d’amore di Lina Orefice Cantoni su parole di Rabindranath Tagore tratti dal poema ‘Il Giardiniere’, traduzione di M. Sesti-Strampfer” del 1920, con Gabriele Dal Santo al pianoforte e Nicola Caruso voce narrante.
L'appuntamento è aperto al pubblico, con ingresso gratuito. Per informazioni: 0444 324376.