Guido Piovene

pioveneNato a Vicenza nel 1907 da una nobile famiglia, Piovene compì i suoi studi a Milano, laureandosi in filosofia. Iniziò giovanissimo l’attività di giornalista: corrispondente dell’”Ambrosiano” dalla Germania, poi del “Corriere della Sera “ da Londra e da Parigi, collaboratore ed inviato della “Stampa” che lascerà nel giugno del 1974, anno della sua morte, per divenire responsabile della sezione culturale e letteraria del “Giornale Nuovo” diretto da Montanelli. Già i racconti di La vedova allegra (Torino 1931) definiscono la narrativa di Piovene come sottile ricerca di sottili atmosfere psicologiche, indagate con un moralismo acuto e amaro, sullo sfondo di una provincia veneta limpidamente descritta e incisivamente rievocata nei suoi costumi, dominati da una rigida tradizione cattolica, dove la religiosità sfuma in sospetto e in sensualità repressa. Questo è il grande tema della seconda opera di Piovene Lettere di una novizia (Milano 1941) romanzo epistolare che resta il suo capolavoro. Seguiranno poi altri testi: La gazzetta nera (Milano 1943), Pietà contro pietà (id 1946), I falsi redentori (id 1949) e i grossi libri di viaggi De America (1953), Viaggio in Italia (1957) Madame la France (1967) La gente che perdé Gerusalemme (1968), saggi politici e morali. Piovene ritorna alla narrativa nel 1963 con Le furie e il salto qualitativo nettissimo del suo stile si ha con Le stelle fredde (Milano 1970), un’analisi morale mirabilmente esemplare cucita attorno ad un’esilissima trama. Guido Piovene muore a Londra il 12 novembre 1974 ed è sepolto nel famedio del cimitero di Vicenza.