Andrea Palladio

palladioAndrea Palladio - Andrea di Pietro della Gondola, detto (Padova 1508 –Maser, Treviso 1580). Figlio di un mugnaio, si trasferì giovanissimo a Vicenza lavorando come lapicida nella bottega di Giovanni da Pedemuro. Il letterato Giangiorgio Trissino lo impegnò nella costruzione della propria villa a Cricoli (1537) e lo introdusse nei circoli culturali veneti con il nome di Palladio. Alla sua formazione contribuirono le opere di G.Falconetto, di M.Sanmicheli, di J.Sansovino, di G. Romano, oltre che il trattato di Sebastiano Serlio. I viaggi compiuti con il Trissino a Roma gli permisero di studiare a fondo i monumenti antichi e di conoscere la produzione dei grandi architetti attivi a Roma nel Cinquecento. Nel 1549 il Consiglio dei Cento di Vicenza gli affidò la ricostruzione del Palazzo della Ragione , la “Basilica” che venne completata nel 1614 e che chiude il vecchio edificio gotico in un involucro classicheggiante il cui motivo dominante è la reiterazione della “serliana”. Morto il Trissino, nel 1550, Palladio si accostò al dotto prelato veneziano Daniele Barbaro, per il quale eseguì le illustrazioni di un’edizione del De Architectura di Vitruvio (1556) e per il quale compilò il volume L’antichità di Roma che ebbe molto successo. Gli vennero affidate numerose commissioni e nel 1570 divenne architetto ufficiale della Serenissima, pubblicando, nello stesso anno, I quattro libri dell'architettura, nei quali prende in esame i fondamenti teorici, gli edifici privati, la costruzione della città e i templi. Palladio, pur desumendo dallo studio diretto dei monumenti antichi gli elementi morfologici classici, li reinterpreta in un linguaggio architettonico nuovo sia a Vicenza, Palazzo Chiericati (1550 c.), Palazzo Valmarana (1565/66), l’incompiuta Loggia del Capitanio (1571), che nelle ville dell’entroterra veneto dove il patriziato veneziano consolida il proprio patrimonio con la rendita fondiaria. Nascono così Villa Almerico-Capra (la “Rotonda”) vicino a Vicenza, Villa Pisani a Montagnana, Villa Foscari (la “Malcontenta”) presso Mira, Villa Barbaro a Maser, Villa Emo Capodilista a Fonzolo. Oltre che nelle campagne e nella città di Vicenza, di cui rinnovò il volto monumentale, Palladio fu attivo anche a Venezia, dove realizzò le grandi chiese di S.Giorgio Maggiore (1566) e del Redentore (1577-92). La sua ultima impresa fu il Teatro Olimpico iniziato per l’Accademia Olimpica (1579-80) e terminato dopo la sua morte da Vincenzo Scamozzi.