Giornata della Memoria

In due giorni, il 29 e il 30 settembre 1941, i nazisti fucilarono e gettarono nel burrone di Babi Yar, alle porte di Kiev, in Ucraina, 33.771 ebrei. Fu solo l'inizio di un massacro agghiacciante, che fece poi di quel luogo la tomba di 100.000 persone.
Dell'orrore di Babi Yar non si conobbe la reale portata per una ventina d'anni, finché non ottenne risonanza mondiale, nei primi anni Sessanta, grazie ad Evghenij Evtushenko, che ad esso dedicò un poema di denuncia, e a Dmitrij Shostakovich, che a quei versi si ispirò per la Sinfonia n. 13: un grido contro l'infamia e la barbarie, ma anche e soprattutto un richiamo a non dimenticare e a non abbassare mai la guardia.
Per ricordare e non distogliere lo sguardo, oggi, è proprio a quell'eccidio - e più in generale alle persecuzioni perpetrate dai nazisti nell'Europa centro-orientale - che l'Accademia Olimpica ha dedicato un evento speciale nella Giornata della Memoria, domenica 27 gennaio dalle 10 alle 13, nell'Odeo del Teatro Olimpico, a Vicenza. Un appuntamento particolarmente sentito dalla storica Istituzione, che con esso ha deciso di inaugurare la propria Olimpiade, ossia il ciclo quadriennale di attività che si concluderà nel 2022.
Firmata in collaborazione con l'associazione culturale e umanitaria «Il Ponte – Mict», attiva soprattutto in Ucraina, la mattinata all'Odeo si è aperta con un'introduzione di Gaetano Thiene, presidente dell'Accademia. La parola è passata quindi all'accademica Francesca Lomastro, storica e presidente de «Il Ponte – Mict» (Musica per un genocidio), alla slavista Giovanna Brogi, presidente dell'Associazione Italiana Studi Ucrainistici (Ebrei nell'Europa centro-orientale: il perché di una dimenticanza) e ad Andrii Omelianiuk dell'Associazione «Korda» di Kiev e traduttore (In attesa del memoriale).
Le relazioni sono state intervallate dalla lettura di versi di Evtushenko a cura dell'accademico Roberto Cuppone e di brani letterari e testimonianze affidate a Martina Magrin e Sofia Gleria, studentesse del Liceo scientifico «G. B. Quadri» di Vicenza. In apertura e chiusura dell'evento, il gruppo ucraino «Pereveslo» dell'associazione «Ucraina insieme» ha proposto alcune danze tradizionali.